mercoledì 3 agosto 2016

Pensioni e sindacati

(...ieri ero a cena in una nota località ex mineraria con un anziano ex comunista, ai suoi giorni attivamente impegnato in politica, che cercava di spiegarmi che Renzi non è comunista e che la sinistra manca di leader carismatici. Io, misericordioso e paziente, annuivo con un minimo sindacale di condiscendenza, mentre mi facevo spiegare, facendo il finto tonto [es.: proponendogli Fassina come leader carismatico] in che modo il suo partito, e in definitiva anche lui, aveva gestito lo smantellamento di un pezzo di industria italiana - sicuramente non competitiva, per carità! [Del resto, con l'allargarsi delle frontiere, temo che tutta l'industria estrattiva mondiale subirà gravi contraccolpi: avete presente perché Marte si chiama "il pianeta rosso"? Hint: non l'hanno colorato col pennarello]. Certo che in tutta la vicenda dell'euro il problema del tradimento della sinistra, che non è un dato soggettivo - e quindi apolitico - ma oggettivo - e quindi politico, perché i rappresentanti oggettivamente, nei numeri, non hanno fatto gli interessi dei rappresentati, indipendentemente dalle loro sicuramente ottime intenzioni soggettive, rimane il problema centrale, tant'è che pare che se ne sia accorto anche Stiglitz, a modo suo e con i limiti oggettivi che gli provengono dal non aver potuto seguire da vicino le vicende di una provincia sempre più insignificante di un impero sempre meno significativo...

A riprova, noto come tutto concorra a distogliere l'attenzione da questo nodo cruciale: anche la rinnovata guerra di religione, alla quale aderiscono toto corde i suddetti leader carismatici. Ma forse per capire come stanno le cose basterebbe seguire i soldi. A seguito del post precedente, Filippo Ariani ha pubblicato come commento le parole che vi sottopongo qui di seguito. Sono fatti che non conoscevo - ma intuivo - e che ci fanno capire non tanto da che parte stia il sindacato [questo qui lo sappiamo benissimo: sta dalla parte dell'euro, cioè della compressione dei salari, come abbiamo esplicitamente visto nel caso di Landini] quanto perché ci stia. Dato che il vecchio comunista si lamentava, un po' nebulosamente, anche del ruolo giocato dal sindacato nella vicenda che lo aveva visto protagonista, mi è venuto in mente di condividere.

In termini accademici, il quadro analitico di riferimento per Ariani è la legge ferrea dell'oligarchia di Michels. Wikipedia ci informa che essa è stata criticata dall'eurista di riserva Panebianco, il che per noi vale a conferma della sua validità. Del resto, mica c'è solo Michels! Ci sarebbe anche Salancik, per dire, e comunque qualsiasi corso di politica economica, inclusi quelli che tengo io, a un certo punto spiega i problemi di delega - cioè di difformità del comportamento dei delegati dalle intenzioni dei deleganti - che sorgono per via del fatto che i delegati, inclusi quelli sindacali, perseguono obiettivi diversi da quelli dei deleganti, l'obiettivo più ovvio dei delegati essendo non quello di accrescere il reddito dei deleganti, ma la propria - dei delegati - sfera di influenza, aumentando le dimensioni dell'organizzazione. Ciò li obbliga da un lato a compromessi coi poteri costituiti, e dall'altro a reperire risorse. I dati che ci fornisce Filippo riguardano appunto il secondo aspetto, e credo vadano discussi, nel quadro del più ampio fenomeno della cattura oligarchica qui più volte menzionato, e che evidentemente non si esaurisce nel dato, di per sé piuttosto ovvio, che "nei regimi democratici contemporanei i super ricchi hanno catturato le istituzioni elettorali rappresentative",  ma presenta anche sfaccettature più elusive e insidiose, come la cattura da parte della finanza di movimenti apparentemente "dal basso" o "di base" che dir si voglia...).




Non so quanto sono OT, ma la questione del dirottamento di risparmi verso le pensioni private mi rimanda al problema sindacati: cosa (di fatto) sono? Cosa concretamente perseguono? Con quali mezzi? Un tassello forse non secondario del mistero per cui le classi lavoratrici hanno abboccato in toto alla beffa Euro & C., facilitando il tradimento operato ai loro danni da tante forze di sinistra.

Già infastidito dalla percezione di una particolare impermeabilità” del mondo sindacale rispetto ai tentativi di critica del sistema di Moneta Unica (per la contraddizione che ciò comporta con gli interessi sostanziali del lavoro dipendente), intendevo verificare l'applicabilità in ambito sindacale della vecchia (1911) ipotesi di R. Michels sui partiti politici, nella parte in cui asserisce che l'obiettivo fondamentale si sposterebbe dalla realizzazione del programma dichiarato alla sopravvivenza dell'organizzazione. In particolare volevo esaminare la struttura sindacale in termini di interessi concreti, espressi dalle voci di entrata leggibili nei bilanci, per capire se prevalevano quelle collegate al mondo del lavoro (interessi contrastati dalla moneta unica) ovvero alla finanza, per cui invece l'Euro è un terreno di gioco più favorevole.

Tentativo abortito: i bilanci, pur talvolta pubblici e chiari, sono privi del consolidato di tutti i livelli (territoriale, regionale e nazionale) e settori (confederali e di categoria) impedendo di ricostruire con precisione i dati complessivi. Difficile perciò andare oltre le osservazioni da pamphlet liberista di S. Livadiotti, L'altra Casta, Bompiani 2008. Se ne conferma semmai, nella costanza dell'aliquota tipica di 1% della paga base (v. aliquota CGIL ), l'ordine di grandezza delle entrate totali attorno ad un miliardo (Livadiotti, p. 72 riga 10), stima imprecisa ma utile alle osservazioni di cui oltre.

Si può forse aggiungere che:

-          la perdurante indisponibilità del dato aggregato può indicare una concreta volontà del detentore dello stesso, di impedire la conoscenza della propria struttura economica,

-          nell'esempio sopra riportato del bilancio CGIL il settore dei pensionati (potenzialmente più interessato dei lavoratori alla stabilità dei prezzi e di riflesso alla moneta unica) mostra un peso economico quasi equivalente a quello dei lavoratori attivi, ed addirittura superiore in termini di numero di iscritti.

Ho allora ripiegato su un rapido censimento delle altre realtà verso le quali il sindacato denota affiliazione, proponendone più o meno direttamente i servizi tramite le proprie pagine internet. Limitandomi alla CGIL (di cui soffro maggiormente le discrasie essendo stato a suo tempo un iscritto) e scorrendo le pagine dei sindacati di categoria, il principale riferimento esterno è rappresentato dai vari fondi pensione negoziali

-        Agricoltura: FLAI rinvio a Agrifondo, EBAN, EBAT, ENPAIA ENPAIA FISLAF FISLAF

-        Servizi: FILCAMS  pagina sulla bilateralità con rinvio a 5 fondi di previdenza

-        Funzione Pubblica PERSEO

-        Metalmeccanica: FIOM con rinvio a Cometa Fondapi Cooperlavoro Previlabor Previnforma


-        Trasporti (Filt CGIL) link a PREVILOG ed EBNP,

-        “Conoscenza”: FLC CGIL rinvia a ESPERO nonché SIRIO (confluito in PERSEO-SIRIO)

-        Comunicazione: SLC CGIL rinvia a BYBLOS

-        Lavoratori “non tutelati” (tipo collaboratori, consulenti, etc.) NIDIL rinvia a  FON.TE



Per quanto riguarda i fondi pensione, trattasi di normali attività finanziarie di investimento, che nel 2014 hanno operato per circa 39 miliardi/anno nel 2014 (v. tav 1.8 pag 29 in covip Relazione Annuale 2014).

Da questo punto di vista il problema evidente mi pare il “rischio” (diciamo così) che la grande sproporzione di “peso” (circa 40:1) fra entità dei bilanci dei fondi pensione e dei sindacati che li sponsorizzano, possa “catturare” l’attività sindacale distorcendola a supporto esterno dei propri interessi. E’ vero che le cifre in entrata del “lato sindacale” sono gravemente imprecise, ma la differenza è tale che anche un ragionamento per ordini di grandezza può essere in qualche misura valido

Il ragionamento si può ampliare osservando che i link dei fondi pensione sono seguiti a ruota, in termini di completezza e pervasività, da quelli relativi a fondi sanitari integrativi ed attività assicurative e finanziarie, ad esempio:

-        Agricoltura, assistenza sanitarie integrative FISA e FIDA

-        Trasporti, dalla pagina dei contratti  link a UNISALUTE

-        “Conoscenza” link a UNIPOL e UNIPOL Banca

-        Comunicazione link UNIPOL ed UniSalute

-        SPI-CGIL (pensionati) link interessante dalla sezione servizi alla Guida SPI servizi che reclamizza le tutele individuali del patronato INCA CAF  SOL  UVL  Mediaequa AUSER ed altri e sponsorizza le convenzioni con Unipol. Monte dei Paschi, Agos Ducato.

-        Servizi: la già citata pagina sulla bilateralità rinvia ad una dozzina di dozzina di attività sanitarie integrative



Meno rilevanti economicamente ma sistematicamente valorizzati nel Sistema Servizi CGIL, troviamo, INCA CAF  SOL (orientamento al lavoro) UVL  AUSER (invecchiamento attivo), Federconsumatori, SUNIA (sindacato inquilini) Mediaequa (Mediazione civile)

Complessivamente, non riesco a togliermi di dosso limpressione di un sistema che anziché tutelare gli interessi dei lavoratori promuovendone in primo luogo le capacità di autotutela, si insinua, in qualità di mediatore attivo, tra  la classe lavoratrice e le difficoltà” (di qualsiasi genere) che la vita economica tipicamente impone.

Come ovvia conseguenza, le azioni tipiche verso problemi quali linsufficiente entità delle pensioni, le inefficienze della sanità pubblica e della giustizia, leccessiva complicazione del fisco (etc.) quasi fatalmente non saranno mai rivolte in primo luogo ad eliminare le cause, bensì ad offrire servizi sostitutivi od integrativi, promuovendo per i lavoratori il ruolo di vittime da assistere, purché se ne restino sufficientemente passivi salvo i rari momenti di mobilitazione comandata.



(...diciamo che in termini scientifici una simile ipotesi trova supporto, come ho succintamente cercato di illustrarvi in premessa. Quando i dati si conformano alla teoria, magari è una coincidenza, o magari, come credo in questo caso, una fregatura. Chi sa parli. Il regime eurista sopravvive grazie a Stampa e Sindacati. Ci siamo capiti, no?...)

32 commenti:

  1. "Chi sa parli."

    Anche perché spazi dove parlare ce ne sono. Esiste un certo blog che funge da luogo di resistenza, una certa associazione...

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  2. Che bello!

    Appresi dell’esistenza della “Legge legge ferrea dell’oligarchia” di Michels leggendo le “Note sul Machiavelli” di Gramsci: da allora è una chiave di lettura che mi porto sempre in tasca, e apre quasi tutte le porte.

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  3. O.T.
    Ora su RaiNews24.
    Migranti: l'Austria pronta ad inviare agenti in Ungheria, dopo che da settimane già presidiano la frontiera.

    Ma l'Ungheria l'ha chiesto o... più €uropa per tutti?

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  4. Non ho tempo per fare ricerche attive, purtroppo, ma ho sempre avuto il sospetto che il ruolo di UNIPOL, entità assicurativa assunta al ruolo di primattore nazionale guardacaso in concomitanza con l'adozione dell'€uro nonchè coinvolta direttamente in operazioni finanziarie con altri soggetti europei, abbia un'importanza non secondaria nella posizionamento politico di sindacati e PD. Nella mia città uno dei tanti sportelli UNIPOL è a fianco dell'ingresso alla CGIL.....

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    1. Leggendo il post mi è venuta in mente la vicenda accaduta a miei clienti, presidente e direttore di alcune cooperative, iscritte a una associazione di categoria maggioritaria. Lavoravano per enti pubblici che, come è notorio, non rispettavano mai le scadenze, mettendo in serie difficoltà i fornitori di beni e servizi, avevano adottato come sistema per sopravvivere la richiesta di dilazione dei pagamenti delle cartelle esattoriali emesse a seguito del mancato pagamento degli oneri. A un certo punto lo studio commercialistico “dimenticò” di presentare la domanda di dilazione e Equitalia pignorò tutti i crediti ponendo fine alle aziende e togliendo il lavoro a qualche centinaio di lavoratori. Avevo sempre avuto la sensazione che non fosse stato un caso (al caso io non credo) e neppure un errore. Ma discutendone con i clienti dovevo ammettere che non riuscivo a trovare alcun motivo perché lo studio professionale avesse dovuto provocare il disastro volontariamente. Ma ora un’ipotesi che potrebbe essere più che un’ipotesi mi si è presentata senza essere in alcun modo sollecitata, in punta di piedi e all’improvviso, insomma come solo la verità sa fare.
      Ero stata incaricata dagli stessi clienti tempo prima di formulare un parere sulla richiesta, o meglio sull’imposizione, giunta dall’associazione, secondo la quale le aziende associate avrebbero dovuto investire le quote di TFR in fondi di investimento predeterminati da loro. I miei clienti lo sanno che io li difendo solo se sono convinta che abbiano ragione (a mio giudizio esistono due modi di avere ragione: quello che deriva dalla legge e una ragione che aderisce a principi generali, morali, etici che prevale sulla legge e che induce a lottare sino in fondo). Stilai il parere e ovviamente fu contrario a quello che andava a predicare la associazione. Non ricordo bene i termini della questione ma ebbi gioco facile perché la mia tesi di laurea molto datata, 1° dicembre 1982, verteva proprio sulla riforma del TFR emanata in quel lontano anno. Ricordo però che dissi ai clienti che si sarebbero inimicati la loro associazione di categoria.
      Ecco a me sembra che il cerchio di chiuda, mi sembra di aver trovato la motivazione a quella “dimenticanza”, e ciò che è più sconcertante lo studio professionale era molto lontano politicamente dall’associazione, e tale fatto mi aveva sviato allora, non certo oggi.
      P.S. per ovvie ragioni non posso indicare alcun nome o sigla.
      Mi scuso per il disastro informatico ...

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  5. Industrie non competitive? Ecco una città che ha una bella industria competitiva, innovante e funzionante. Un giorno la compra una multinazionale, poi la multinazionale la consocia a una sorellina brasiliana con debiti spaventosi. La bella industria diventa improvvisamente passiva e i nuovi padroni propongono 'il salvataggio' 1) superriduzione del personale; 2)trasferimento della parte innovativa in altra sede; 3) delocalizzazione di molti servizi a precari supersfruttati e licenziabili.
    Parabola non edificante, copione visto e rivisto per il paese 2.0 ...

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  6. Segnalo, a chi fosse interessato, il testo di Roberto Michels del 1909 La democrazia e la legge ferrea dell’oligarchia. :)

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    1. Grazie! L'unico blog letto da migliaia di persone che non rispetta le regole dei blog!

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    2. Per approfondire sul problema dei partiti (e forse per capire qualche lato oscuro dei 5s), segnalo lo scritto della filosofa Simone Weil, Nota sulla soppressione dei partiti politici, traduzione di Giancarlo Gaeta, «Diario», anno IV, n. 6, giugno 1988, pp. 3-20.

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  7. Giusto per riprendere commento di pupipupi, segnalo che la Magneti Marelli pare essere sul punto di essere acquisita da Samsung http://www.ilsole24ore.com/art/motori/2016-08-03/fonti-samsung-l-acquisto-magneti-marelli-123057.shtml?uuid=ADQ0GW1 per circa 3mld di dollari...

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    1. Sono solo Rumors, vedremo.
      Rumors sulla cessione di MM esistono già da 5 anni. Sono in tanti che vorrebbero aquistare MM, il motivo, MM è al assolta avanguardia sulle tecnologie di illuminazione per veicoli, come lo era anche Ansaldo STS sui sistemi di segnaletica ferroviaria che fù ceduta per un pezzo di pane, lì i gestori erano gli imbecilli del governo. Alla faccia dei pirla che dicono che l'Italia è un paese tecnologicamente sottosvilupato. Clienti di MM sono tra l'altro Daimler, BMW, Audi note per la loro alta qualità.
      Secondo mè vendere MM ora per abbassare i debiti non ha molto senso. Aspetterei i risultati delle vendite della nuova Giulia, Maserati Levante è del successivo Alfa Romeo SUV, tutti prodotti Premium con alto margine. Sè i risultati sono positivi, i debiti si abbasseranno automaticamente. Attualmente FCA è sotto pressione dei analisti proprio per i debiti, tanti analisti hanno dei forti dubbi che FCA non sia in grado di abbassari i debiti. Stessa cosa è successo nel 2009, allora tanti analisti non credevano che Fiat sarebbe riuscita a risanare la carcassa Chrysler, si sbagliarono. Chrysler è risanata è attualmente è l'asino che caga oro per Fiat. Ora FCA si concentra sul risanameto di Alfa Romeo (con i profitti di Chrysler). Traguardo è posizionare Alfa Romeo nel segmento Premium con alti margini di profitto. Se avranno successo, lo stabilimento di Cassino l'anno prossimo tornerà alla piena occupazione è Marchionne avrà tappato la bocca degli analisti come già nel 2009. Gli americani sono leggermente incazzati perchè FCA si stà occupando troppo per Alfa R. è troppo poco per Dodge. Dodge per gli americani è un pò come Alfa Romeo per gli italiani, scordandosi che Dodge senza Fiat oggi sarebbe nel cimitero della Auto come anche Jeep che ha un certo valore storico. (2° GM)

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    2. Installa la tastiera di Google ti prego (o qualunque altra con meno parole accentate in modo assurdo). Quella che stai usando fa venire i nervi. Anzi, i nerví!

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    3. A meno che tu non stia usando il PC di casa... In quel caso.... :-)

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    4. Longagnani

      I'm sorry.
      Si, PC di casa, con tastiera programmata in lingua tedesca. Devo lavorare di più sulla grammatica italiana. Asche auf mein Haupt and Cool Down. :))

      OT

      Sembra che la banca centrale Svizzera si stia trasformando in un Hedge Fund.

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  8. Il post conferma la mia 'teoria dell'Aspirina(tm)'. Un po' come il sussidio di cittadinanza, non si cura delle cause ma ti offre un placebo per farti star zitto e alleviare temporaneamente i sintomi.

    Aggiungo che in caso di forte crisi, trovo naturale che le grandi organizzazioni pubbliche si arrocchino per autopreservarsi, abdicando (ma cercando di non darlo ad intendere) al loro ruolo istituzionale. Io, nel mio piccolo e con qualche rara eccezione, lo noto nella classe docente universitaria. Partono dagli assiomi imposti dall'alto (che sono assurdi, ma conviene adeguarsi ad essi) e ne consegue un comportamento che è al limite del ridicolo. La situazione è speculare a quella descritta nel post, ovvero non mettere in discussione gli assiomi e fare i salti mortali per tentare di far quadrare le cose.

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  9. Comunicazione di servizio: il link al bilancio CGIL 2014 non funziona. I bilanci si trovano qui:
    Bilanci CGIL

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  10. In fabbrica ci ho litigato con i rappresentanti della cgil (l'ho scritto in piccolo apposta),ci stanno rifilando la solita sola sul contratto metalmeccanico e quando gli ho chiesto se conoscevano i meccanismi deflattivi causati dall'euro mi hanno risposto che l'euro e' una decisione politica e loro non possono nulla...Basito visto che da sempre il sindacato esercita pressioni politiche ho deciso che non meritano alcuna considerazione ed al momento opportuno i nodi verranno al pettine.Da un metalmeccanico di Reggio Nell'Emilia Grazie prof per il suo tempo come vede serve ed anche gli operai stanno prendendo coscenza del tradimento.

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  11. La segmentazione del lavoro, di cui hai parlato nei due libri, è l'obiettivo principale in UEM, a partire dalle riforme tedesche del famoso Hartz.
    Per come io ho conosciuto i rappresentanti sindacali, da un punto di vista aziendale di responsabilità, in cui ero collocato, non credo ci siano molte differenze comportamentali qui da noi, soprattutto ai livelli più elevati.
    E d'altronde, come ignorare la composizione della commissione lavoro che ha prodotto il Jobs Act!
    Prima era solo collateralismo sindacato-politica, nell' epoca dell' euro, è diventato necessario incorporare politicamente gli esperti del sindacato, nei partiti politici, di cui la CGIL è capofila a livello professionale, per dare in culo (mi sia perdonata la chiarezza) al meglio, ai cosidetti rappresentati; sempre secondo quei meccanismi ben collaudati di cui sopra, e questa è la terribile forza della mafia sindacale (mi sia consentito questo parallelismo).

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  12. Domanda al cavaliere nero. La teoria mainstream sui consumi è basata sulla aspettative razionali e quindi sul livellamento dei consumi al tempo t sulla base delle aspettative razionali sul reddito permanente dell'agente rappresentativo (saving for rainy day, della serie prima che finisco sotto i ponti del Tevere...). Ovviamente ci sono poi tutte le verifiche empiriche che sembrano dimostrare una scarsa reazione (rispetto a quella prevista dalla teoria) ad una innovazione del reddito. Ma la domanda che continuo a pormi è: qualcuno ha fatto delle stime, sulla base di quella teoria, di quanto si sarebbe contratto il consumo a fronte di una riforma delle pensioni che avrebbe influenzato permanentemente, in basso, il reddito permanente delle generazioni sandwich e dei ggiovani (senza contare il contesto macroeconomico)?

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    1. Visto che hai già tutte le ipotesi di partenza in frigo, perché non farsi le stime da sé, in casa, e stupire i commensali? Ecco una semplice ricetta:

      A) Prendi l'omino rappresentativo perfettamente razionale e informato: il modo più semplice è sommare Uccio il muratore a Hillary Clinton e dividere per due, ma puoi complicarlo a piacere.
      B) decidi quale teoria economica egli razionalmente seguirà (è diverso se è uno di ciCago che ritiene razionale aspettarsi che le pensioni oggi influenzino il reddito domani, o un keynesiano che ritiene razionale aspettarsi che pensioni decenti sostengano la domanda, la crescita e l'occupazione e migliorino le aspettative future di reddito).
      C) Moltiplichi per 66,6 milioni (popolazione futura da te stimata)
      D) Sottrai gli effetti del contesto macroeconomico, stimati nel paper di un prof che vuoi citare perché sta nelle commissioni di concorso.
      E) Metti l'impasto nel lucido cranio di Ricchiardo Pagliuzza e fai cuocere finché diventa croccante.
      F) Anche se i dati escono un po' bruciacchiati, non preoccuparti di confrontarli alle verifiche empiriche: basta cospargere il tutto di interpretazioni montate che ti garantiscano ricche consulenze presso le banche e assicurazioni che investiranno la buonuscita dei poveracci. Anche un posto in politica va bene però, dipende da quanto vuoi essere visibbbbile.

      Et voilà! La tua giustificazione del perché le Riforme erano sono e saranno necessarie è servita!

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    2. Grazie. Mi sembra di capire che non è stata fatta (questa era la mia curiosità). Io non la farò mai quella stima perchè, anche se non si è capito, diciamo che non sono molto convinta delle ipotesi alla base di quella teoria...

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    3. Grazie Prof. per la risposta, l'aveva già sottolineato (http://www.byoblu.com/post/2013/11/02/monti-confessa-stiamo-distruggendo-la-vostra-domanda-interna.aspx). Chiedo scusa non sono riuscita ancora a vedere tutto il materiale

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  13. http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/08/03/crescita-studio-bce-corruzione-e-scarso-rispetto-delle-leggi-fanno-ristagnare-il-pil-nonostante-le-riforme/2952825/amp/

    Scusate, è OT, lo so, ma senza scomodere il prof, qualcuno potrebbe aiutarmi a capire da dove saltano fuori questi dati? Quanto sono attendibili? Possono essere interpretati diversamente?

    Grazie

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    1. Bella domanda; da dove traggono quei dati? La tabella Roubini, il grafico a barre di calcolazione della BCE (dicono sources WBW and ECB calculation, e molto strana la nota in cui riparametrano i dati tra 0 ed 1) da dove partono per dare quelle tabelle? Dai dati di Transparency basati sulla percezione o dalle sentenze passate in giudicato. o hanno un data base basato sui valori reali accertati degli importi corruttivi transati, che tra parentesi sono transati in nero!
      Interessante poi il parallelo tra efficacia delle riforme Renzi, Jobs Act in particolare ed il supposto livello di corruzione; questa cosa, consentimi, mi fa davvero divertire per un milione di ragioni!
      Un articolo che definirei per i gonzi!

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    2. Io mi attengo a questo rapporto OECD del 2014 (dati al 2013) su "BRIBERY INTERNATIONAL, serio e basato sui dati reali, purtroppo non ce ne è uno più aggiornato, dove al primo posto come corruttori (pag 33 del rapporto) ci sono gli USA ed al secondo la Germania, e a pari merito al 4° posto ITALIA SVIZZERA E UK; i dati numerici sono USA 128, Germania 26, Corea 11, It Sv e Uk 6. Germania batte Italia 26 a 6; e se uno corrompe all' estero, e ci sono i dati, perchè non dovrebbe corrompre in casa, soprattutto se non ha ancora ratificato la convenzione ONU sulla corrrrrrruzione!

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    3. Facendo considerazioni con la stessa serietà scientifica della BCE potremmo dedurre che sì la causa dei nostri guai odierni è la corruzzzzione, ma siccome prima dell'Euro non c'era, allora l'Euro è la causa della corruzzzione... (ma come, l'Euro non doveva far diventare magicamente tutti più onesti??).
      La BCE ha semplicemente realizzato che nessuno più può credere che le sue politiche funzionino, e allora passa alla seconda fase (stesso copione Grecia), siamo in crisi perché scansafatiche e corrotti. Se li lasciamo continuare seguirà terza fase, Troika, ovvero i commissari liquidatori eurovestiti che svendono l'Italia per soddisfare il creditore tedesco.

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    4. Qui le strade sono due, e oggi abbiamo ben tre giornali che si cimentano nella questione, La Repubblica, Il Corsera e La Stampa.
      Alberto ne parla da almeno otto mesi e questi scoprono l' acqua calda ad agosto 2016. La situazione rende obbligatorio non fingere più e non fare regali al venditore di fumo fiorentino, pena trovarsi con il culo per terra, mediaticamente parlando, potranno almeno dire, "Io l' avevo detto", si ma quando l' hai detto? Ovvio che una cosa del genere è possibile solo in UEM , Germania inclusa (parlo di Paesi cosidetti democratici)! Ormai siamo a livelli che non temo di definire, da fine seconda guerra mondiale, dove in Italia e Germania si vendevano notizie di super armi da soluzione finale (ovviamente tutte balle).

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  14. Il professore si è già scomodato.
    Approfittane.
    Ci sarebbero poi anche due libretti, che qualcosa al riguardo mi pare spiegassero...

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  15. Grazie Enrico, colpa mia, sono andato troppo di fretta nella richiesta. Seguo da tempo il blog, ho letto i due libretti e le varie spiegazioni del prof. riguardo il tema della corruzione.
    Mi riferivo a "quei" dati specifici e all'interpretazione data della BCE. Sono abbonato al Fatto dalla prima ora ma comincio ad averne pieni gli zebedei di certi articoli.

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    1. Quei dati specifici. Dice chi li genera: "What does a number mean to you? Each year we score countries on how corrupt their public sectors are seen to be."
      "Are seen to be", qualsiasi cosa voglia dire e a chiunque lo abbiano chiesto, è il solito numero che non si sa bene cosa misuri e che torna sempre buono a scopo di mistificazione, come in questo caso.

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  16. Interessante, cercherò di approfondire la legislazione di settore. Anche perché salvo i trattamenti di favore da essa previsti (tipo sulle aliquote fiscali), l'esame del bilancio (almeno nel caso del fondo "Perseo" in essere nel settore lavorativo cui appartengo), disponibile in http://www.fondopegaso.it/doc/bilanci evidenzia per il 2015 (direttamente scaricabile in http://www.fondopegaso.it/doc/30768/bilanci/pegaso-bilancio-2015-web-low-lock.pdf ) che sia dal punto di vista degli effettivi gestori degli impieghi (pagg. 9-10) che per ripartizione geografica degli stessi (investiti in Italia per proporzioni del 15-18% circa nei casi "dinamico" e "bilanciato" e che raggiungono il 43% solo nel caso "garantito", il fondo in questione è a tutti gli effetti una "normale" attività finanziaria sovranazionale.
    Insomma, la struttura è:
    lavoratori - (fiducia nello sponsor sindacale) - brand "Perseo" - settore finanziario
    Ovviamente circolazione delle risorse economiche nell'immediato è tale per cui esse si muovono da sinistra verso destra.
    Riguardo invece alla circolazione del potere, va tenuto presente che la futura erogazione di prestazioni dipende (o almeno molti ritengono inevitabile che dipenda) dal mantenimento di "stabilità e redditività" del settore finanziario, per cui i lavoratori ben difficilmente adotteranno pensieri e comportamenti troppo indocili

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